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  > Cosmin Bumbut
 
 

La terza via della fotografia

Angelo Taibi
http://www.fe.infn.it/taibi
XXX

Nell'era del digitale è molto più semplice usare termini come formato JPEG, pixel, Photoshop per riferirsi alla fotografia che non liquido di fissaggio, ingranditore e carta baritata. Eppure anche chi ha frequentato una camera oscura per stampare le sue foto in bianco e nero potrebbe stupirsi nell'apprendere che, alla fine dell'ottocento, un fotografo aveva familiarità con tecniche come la cianotipia, la callitipia, la platinotipia e per stampare utilizzava talvolta latte in polvere o albume d'uovo

La fotografia tradizionale, così come noi la conosciamo, è il frutto di oltre centocinquanta anni di sviluppi tecnologici. Se da un lato abbiamo ottenuto uno strumento con caratteristiche di alta qualità, riproducibilità, semplicità e bassi costi dall'altro ciò ha portato alla "standardizzazione" del processo fotografico, parola che ha fatto sempre storcere il naso a chi ritiene che in arte `non ci sono regole'.

Vi parlerò quindi delle tecniche alternative ovvero degli orizzonti che si apriranno ai vostri occhi se deciderete di fare un viaggio nel passato per esplorare i vari processi fotografici messi a punto dai pionieri della fotografia. In realtà vi anticipo che non ho intenzione di fornirvi alcuna ricetta o procedere con spiegazioni tecniche, il mio intento è trasmettere un pizzico di entusiasmo e curiosità a chi alla pazienza in camera oscura vuole abbinare una maggiore creatività. Se abbiamo detto che non ci sono regole cominciamo a sconvolgere le nostre abitudini fotografiche.
Primo: usiamo un cartoncino da disegno al posto della carta fotografica.
Secondo: ogni tecnica alternativa prevede la preparazione di un intruglio a base di chimici della più disparata provenienza ed ecco che alla familiare (si fa per dire) emulsione agli alogenuri d'argento sostituiamo ingredienti come sale da cucina, gomma arabica, succo di limone. Veramente ci sarebbero anche il potassio bicromato, il ferro ammonio citrato, il ... meglio fermarsi sennò l'entusiasmo crolla ...
Terzo: via dalla camera oscura, per sviluppare le nostre stampe alternative andiamo al sole! Ebbene sì per stendere la nostra emulsione liquida possiamo benissimo stare in una camera "chiara" e poi una volta asciugato il cartoncino ci vogliono i raggi ultravioletti che ... non sono disponibili solo nei centri di estetica.
Quarto: la quadratura del cerchio. Si, lo so che sembra fatto apposta per incuriosire le nuove generazioni che da ragazzi giocavano al computer mentre io mi dilettavo con il piccolo chimico ma per ottenere il negativo di grande formato potete usare la tecnologia digitale!

A questo punto conviene fare un esempio pratico. Voi siete in possesso di una pellicola bianco e nero formato 35 mm contenente il fotogramma che riporterete indietro nel passato. Fate la scansione del negativo con la massima risoluzione possibile e stampate l'immagine digitale su un supporto trasparente. Anticamente le stampe venivano effettuate a contatto per cui la dimensione del negativo era identica a quella della stampa (il positivo). In realtà uno dei motivi per cui mi sono sempre piaciute le foto antiche dipende anche dall'uso di negativi di grande formato che consentivano stampe di eccezionale nitidezza per cui cercate di compensare con negativi esposti correttamente e ben contrastati. Non affidatevi ai trucchi del computer ma sfruttate le tecniche digitali per sperimentare anche con pellicole a colori e diapositive. Ricetta alla mano, preparate e poi stendete con un pennello la vostra soluzione sul cartoncino da disegno (a spennellare c'è da fare un po' di pratica ma poi potrebbe venir voglia di utilizzare altre superfici ...); fate asciugare. Scegliete il supporto cartaceo che volete ma in generale è meglio utilizzare fibre naturali, ad esempio 100% cotone, per evitare che gli acidi normalmente usati nella carta comune reagiscano con la soluzione di sensibilizzazione. Trovato il metodo di tenere a contatto la carta sensibilizzata con il negativo di grande formato, approfittate di una giornata di sole per condividere finalmente l'eccitazione che i pionieri della fotografia provarono nello sperimentare le prime tecniche fotografiche!Troppo facile, vero? Infatti abbiamo sorvolato ... Per organizzare un viaggio serio nella fotografia del passato rivolgetevi all'agenzia Internet: digitate le parole chiave alternative, photography, techniques e tuffatevi nell'immensità delle risorse che questo straordinario mezzo di informazione vi fornisce. Se cercate un sito dedicato, un nome per tutti: http://www.alternativephotography.com, più chiaro di così ...

P.S. Le fotografie mostrano alcuni esempi di tecniche antiche rielaborate in chiave moderna da artisti contemporanei. Le opere sono esposte nella galleria on-line del sito http://www.alternativephotography.com

 

La tercera vía de la fotografía

Angelo Taibi
http://www.fe.infn.it/taibi
Traducido por Araya

En la era digital es más normal utilizar términos como formato JPEG, píxel y Photoshop para referirse a la fotografía, que utilizar otros tales como líquido de fijación, ampliadora y papel barita . Sin embargo, quienes frecuentan un cuarto oscuro para estampar sus fotos en blanco y negro, se sorprenderían si se enteraran de que a finales del siglo XIX un fotógrafo ya tenía suficiente familiaridad con técnicas tales como la cianotipia, la callitipia, la platinotipia y para hacer sus copias utilizaba a veces leche en polvo o clara de huevo.

La fotografía tradicional, tal como la conocemos, es el fruto de más de cientocincuenta años de desarrollo tecnológico. Si por un lado hemos obtenido un instrumento de alta calidad, reproducibilidad, simplicidad y a bajo costo, por el otro se ha producido una “estandarización” del proceso fotográfico, palabra que hace fruncir el seño a quienes sostienen que en el arte “no hay reglas”.

A continuación les hablaré de técnicas alternativas o mejor dicho, de los horizontes que se abren ante los ojos si decidieran hacer un viaje al pasado para explorar los distintos procesos fotográficos desarrollados por los pioneros de la fotografía.

Les anticipo que no tengo intenciones de escribir ninguna receta o explicaciones técnicas, solamente estoy intentando (¡bah! “solamente”) transmitirles un poquito de entusiasmo y curiosidad a quienes quieran combinar la paciencia requerida en el cuarto oscuro con un poco más de creatividad.
Si decimos que en la fotografía no existen reglas podemos comenzar por trastocar nuestros hábitos durante el proceso fotográfico.
La receta:
Primero: Utilizamos una hoja de dibujo en lugar de papel para para foto.
Segundo: Cada ténica alternativa preveé la preparación de un menjunje a base de química de proveniencia disparatada. Aquí a la familiar emulsión alógena de plata la sustituimos con ingredientes como sal de cocina, caucho, jugo de limón. Podemos utilizar también potasio bicromato, hierro amonio citrato...mejor parar aquí, sino el entusiasmo se puede venir abajo...
Tercero: Fuera del cuarto oscuro!, para revelar nuestras copias alternativas, vamos al sol!. Para extender la emulsión líquida podemos quedarnos en un cuarto “claro”, porque cuando se seca el cartón se necesitan unos rayos ultravioletas que no están en el salón de belleza.
Cuarto: “La cuadratura del círculo”. Sí, lo sé que parece puesto adrede para crear curiosidad entre las nuevas generaciones que desde chicos jugaban con el ordenador, mientras yo me divertía con mi juego de química. Para obtener un negativo de gran formato, ¡pueden utilizar tecnología digital!

A estas alturas podemos darles un ejemplo práctico. Ustedes poseén una película en blanco y negro 35 mm que contiene el fotograma que harán retroceder en el tiempo. Para ello, escaneen el negativo con la mayor resolución posible y imprimir la imagen digital sobre un soporte transparente. Antiguamente las copias se hacían por contacto por ello la dimensión del negativo era idéntica a la de la copia (positivo).
En realidad, uno de los motivos por el que siempre me gustaron las fotos antiguas se debe, al uso de negativos de gran formato los cuales permitían copias de excepcional nitidez, intenten compensar esto con negativos expuestos correctamente y que posean buen contraste. No se fíen de los trucos del ordenador, exploten las técnicas digitales para también experimentar con películas a color y diapositivas.
Con la receta en mano, prepárense y extiendan con un pincel la solución sobre la hoja de dibujo (para pasar el pincel hace falta un poco de práctica pero después de esta, tendrán ganas de usar otro tipo de superficies...). Dejen secar. Elijan el soporte de papel que quieran, en general es mejor usar fibras naturales, por ejemplo 100% algodón, para así evitar que los ácidos que se usan normalmente en el papel común reaccionen a la solución de sensibilización.
Una vez encontrado el método de poner en contacto el papel sensibilizado con el negativo de gran formato, ¡aprovechen esa jornada al sol para compartir la excitación que sintieron los pioneros de la fotografía durante la experimentación de las primeras técnicas fotográficas!

Demasiado fácil ¿no? De hecho hemos volado…Si quieren organizar un viaje serio a la fotografía del pasado diríjanse a la agencia Internet: digiten las palabras clave alternative, photography, techniques y sumérjanse en la inmensidad de los recursos que proveé este extraordinario medio de información. Si buscan un sitio dedicado a esto, un nombre: http://www.alternativephotography.com,
más claro que el agua [o más claro, échenle agua...]


P.S. Las fotografías muestran algunos ejemplos de técnicas antiguas reelaboradas en clave moderna por artistas contemporáneos. Las obras están expuestas en la galería on-line http://www.alternativephotography.com